Lanthaler_Maglione_Brugger_Engl_Tanzer_Cicala_Forum_Südstern_28_10_2017

Bolzano, 28 ottobre 2017 – Sei conferenze di alto profilo, appassionanti e, in parte, anche molto personali, di rinomati medici e biologi dell’Alto Adige. In più, un dibattito controverso, interessante e sempre leale sull’argomento “La medicina e la ricerca in Alto Adige. Oggi e domani”: il quinto Südstern Health and Science Forum Alto Adige tenutosi venerdì pomeriggio all’eurac di Bolzano è stato un successo. “L’obiettivo principale del congresso, ossia quello di dare nuovi impulsi e spunti di riflessione, è stato nuovamente raggiunto dall’organizzatore, Pianeta Medicina della rete di Südstern“, ha dichiarato soddisfatto il presidente di Südstern Hermann Winkler.

Uno spunto di discussione è stato certamente fornito da Hermann Brugger durante la tavola rotonda. Il medico di base, medico di pronto soccorso e ricercatore dell’Istituto per la Medicina d’Emergenza in Montagna eurac ha, infatti, esposto la tesi che “la ricerca fa piacere e può essere fonte di motivazione per i medici altoatesini”. Ricerca che, però necessita di risorse, soprattutto umane. Andrea Piccin, dalla platea ha appunto spiegato che la ricerca spesso non è vista bene dai colleghi, che anzi è considerata uno stigma perché comporta maggior lavoro: “Purtroppo, la ricerca è riconosciuta troppo poco. Il nostro obiettivo deve essere quello di animare tutti a ricercare di più. E non solo nel tempo libero.” A questo, il chirurgo Manuel Maglione, operante a Innsbruck, ha controbattuto che si tratta di una pia illusione visto che anche in altri paesi europei, ad esempio in Austria dove opera, la ricerca è effettuata prevalentemente nel tempo libero. “Purtroppo, le condizioni da noi sono diverse che negli USA.”

La moderatrice Maria Verena Cicala ha affermato che in Alto Adige vi sarebbero risorse a sufficienza per la ricerca, ma che manca una sufficiente interconnessione tra i diversi campi. Il direttore sanitario Thomas Lanthaler, invece, ha confermato che “nel settore della sanità, in Alto Adige ci sono diversi lavori in corso. La ricerca, attualmente, non è tra le nostre priorità. Comunque, anch’io credo che la ricerca possa aumentare la motivazione dei medici.”

La ricerca non dipende dalla sede

La ricerca è stata anche l’argomento delle parole di benvenuto di Martha Stocker venerdì pomeriggio. L’Assessora provinciale alla Salute ha sottolineato la sua importanza, aggiungendo però che la ricerca non è legata a una determinata sede, come ad esempio l’Alto Adige, ma che dipende da una buona interconnessione a livello internazionale. Nel suo benvenuto, inoltre, la Stocker ha elencato diversi studi effettuati, in passato, in Alto Adige, come ad esempio lo Studio di Brunico.

Il primo relatore a salire sul podio è stato Hermann Brugger. Il medico ha riferito in quali condizioni estreme dal punto di vista climatico ha eseguito le sue ricerche finora. A partire dal prossimo anno, però, con il completamento della camera climatica “terraXcube“, sarà possibile eseguire ricerche ad altissimo livello molto più facilmente. “Nella camera climatica possiamo riprodurre un’altitudine di fino a 9000 metri con pioggia, vento e neve. È possibile regolare la temperatura tra i -40°C e i +60°C. Nella camera climatica possiamo osservare 15 persone per un massimo di 45 giorni: per la ricerca rappresenta uno slancio immenso”, ha illustrato Brugger, che ha lodato altamente sia le condizioni di lavoro all’eurac che l’ottima collaborazione nei vari settori come la medicina, la biologia, la statistica e la comunicazione.

Andata e ritorno per Down under per la ricerca

Miriam Erlacher è specialista in ematologia ed oncologia pediatrica presso la Clinica Universitaria Friburgo. Nella sua conferenza dal titolo “Troppa e troppo poca apoptosi nel midollo: dall’insufficienza midollare alla leucemia” ha riferito del suo lavoro, non sempre facile, come pediatra e ricercatrice. Alla cinquantina di colleghi presenti ha esposto a quali progetti sta lavorando, presentando risultati di ricerca attuali e illustrando di cosa si occuperà nel futuro più prossimo.

Anche Maria Tanzer si occupa di ricerca cellulare. Dopo il master, la biologa ha ricevuto una borsa di studio per un posto di PhD a Melbourne presso il rinomato Walter and Eliza Hall Institute, dove ha potuto collaborare con la squadra del professor John Silke. In questo periodo intenso, lontana dalla famiglia e dagli amici, la trentenne non solo ha conseguito il suo PhD ma ha anche ottenuto due borse per viaggi di studio e ha scritto ben 13 pubblicazioni. Attualmente, la Tanzer lavora all’Istituto Max-Planck nella squadra di Matthias Mann, nel suo campo uno degli esponenti più citati del mondo scientifico.

Evviva la medicina di base

Adolf Engl ha svolto un’arringa a favore della medicina di base, richiedendo che i pazienti vengano visitati innanzitutto dal medico di base, e non da uno specialista. “L’80-90 per cento dei casi possono essere risolti senza consultare uno specialista.” Questo farebbe risparmiare costi, ha affermato Engl, che si è pronunciato a favore di più denaro per la medicina di base da parte dell’Azienda Sanitaria.

Il penultimo relatore, Manuel Maglione, opera nel settore della chirurgia viscerale, toracica e dei trapianti al dipartimento di Medicina Operativa delle clinica universitaria di Innsbruck. Ha riferito di novità rivoluzionarie nella cura dei tumori epatici e di come la prognosi, negli ultimi 40 anni, sia notevolmente migliorata. “La combinazione di strategie di ricostruzione e nuove terapie aumenta notevolmente il tasso di resezione. La chemioterapia si rivela come la migliore amica della chirurgia”, ha illustrato Maglione.

Sicurezza. Assistenza. Qualità. – Il Piano sanitario provinciale 2016-2020

Come ultimo relatore di questa istruttiva giornata, il direttore sanitario Thomas Lanthaler ha informato i medici e biologi presenti sullo stato di realizzazione del Piano sanitario provinciale 2016-2020. La visione è quella di incentivare l’assistenza sanitaria, di garantirla a breve distanza dal luogo di residenza e di creare una rete provinciale di ospedali. “La gente deve essere curata al momento giusto e nel luogo giusto dal medico giusto”, sostiene Lanthaler, citando una frase dell’Assessora Martha Stocker. Il direttore sanitario ha anche approfondito il ruolo dei medici sottolineando che è necessario riportarli nel loro ruolo, ossia nel lavoro sul paziente e per il paziente, come presenza manageriale e come figura di spicco nella sanità in ogni campo.

Nell’ambito del Südstern Health and Science Forum Alto Adige, gli organizzatori hanno reso nota la data per l’appuntamento del 2018: l’illustre convegno si terrà il 26 ottobre.

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